C’era un tempo in cui non mi capacitavo di alcuni meccanismi tipici del settore beauty. Cose che trovavo incoerenti e anche poco chiare.
Uno di questi è relativo alle dichiarazioni social di estetiste e titolari di saloni di acconciature i quali, a parole, non fanno che sbandierare il proprio successo.
Un successo tale per cui, agli occhi del titolare, non c’è alcun bisogno di nessun “aiuto”, laddove per aiuto si intende un piano per la crescita, il marketing, o la formazione business in genere.
In questo post ti svelerò il motivo per il quale queste dichiarazioni sono stupide e tipiche di chi non ha realmente capito come si gestisce un’attività profittevole.
Fino a un paio di anni fa, tendevo a fidarmi delle dichiarazioni dei titolari di attività che si rivolgevano a me o che commentavano post nel mio gruppo di marketing, talvolta dispensando perle di saggezza non richieste.
E quindi, quando un titolare mi diceva: “io lavoro sempre, ho l’agenda piena, ho già un piano di marketing perché ho studiato da tizio (oppure: il marketing non mi serve perché ho già troppo lavoro), sono talmente pieno di clienti da dover fare selezione e dire un sacco di no“, io me ne felicitavo. Bene, pensavo, allora effettivamente questo settore è perfetto per chi sa come si lavora e il nostro compito di consulenti sarà semplice.
Ma poi i conti non mi tornavano…
Capitava sempre più spesso di essere contattata privatamente dalle stesse persone che manifestavano grandi successi, per poter ottenere una consulenza. Ma senza potersela permettere. Strano, pensavo, eppure hai grande successo…
Oppure, capitava di creare un piano marketing per una di queste attività salvo scoprire che soldi da investire in campagne Facebook o Google non ce n’erano. Uhm, pensavo, anche qui c’è qualcosa che non torna.
Spesso ricevevo in privato richieste che sapevano di scongiuro per accedere ad un mio corso, ma “purtroppo però non ho i soldi per partecipare, come faccio?“. Strano, ieri hai scritto un post in cui quasi mi deridevi perché sostenevo che senza un piano di marketing finalizzato alla crescita non avesse senso spaccarsi la schiena 12 ore al giorno…
O, ancora, è capitato durante il lockdown di assistere a drammi umani di persone che, legittimamente, dopo 2 settimane di chiusura lamentavano l’impossibilità di sfamare i propri figli.
Ma negli ultimi mesi i conti mi tornano eccome, perché ho finalmente scoperto il grande bluff del settore beauty, un settore nel quale chiunque abbia un po’ di lavoro pensa di essere un grande imprenditore, salvo scoprire che così non è affatto…
I conti mi tornano, quindi, da quando chiedo di visionare il bilancio di un’attività e mi ritrovo, mio malgrado, a fare i conti in tasca a chi vuole lavorare con me.
E ho scoperto che, lasciando perdere quelli che si vantano di lavorare tanto ma che non è affatto vero, ci sono tantissimi titolari di saloni di bellezza che hanno tutta una serie di problemi che posso così riassumere:
- Tanto lavoro, pochi margini;
- tanto lavoro, poco profitto perché il business non è scalabile;
- tanto lavoro, tante, tantissime spese;
- zero marketing fatto bene, perché si spreca tempo nel creare video e post di lavori senza poi davvero attirare nuovi clienti;
- incassi che dipendono fortemente dalle promozioni;
- poca rivendita di prodotti, nonostante gli enormi investimenti in nuove linee;
- formazione tecnica costante che diventa quasi una malattia e che comporta sempre nuove spese per seguire il trend del momento (trend orientato dalle aziende, a vostra totale insaputa);
- UN SACCO DI DEBITI per pagare macchinari, consulenze, corsi di formazione, linee di prodotti, eccetera, eccetera.
In 8 punti ho riassunto i più grandi problemi che impediscono alla maggior parte delle attività operanti nel settore beauty di essere realmente profittevoli.
E quando dico “REALMENTE PROFITTEVOLI” intendo dire che:
- Il fatturato è commisurato al numero di collaboratori e ai macchinari presenti nel centro;
- gli utili sono rilevanti e tali da comprendere anche e soprattutto lo stipendio del titolare (per farla breve: se non ti assegni uno stipendio e ha un utile inferiore a quello che guadagneresti come dipendente, la tua attività non è realmente profittevole);
- hai una liquidità, una cassa, che ti consente di vivere e lavorare tranquillamente facendo fronte ai periodi di difficoltà, agli imprevisti e alle tasse;
- il tuo guadagno non finisce direttamente nelle tasche di fornitori, formatori, consulenti e aziende di prodotti o macchinari che, a furia di piccole rate da 100 o 200 euro al mese, ti spolpano senza che tu te ne accorga;
- hai un flusso costante di nuovi clienti, perché NESSUNA attività è al riparo da crisi o difficoltà e non può accontentarsi dei clienti che possiede già.
Ora, non mi interessa se ti indigni, se ti sei arrabbiato, o se comunque sia ritieni che la tua situazione sia differente, perché a parole ci si può raccontare quel che si vuole, ma nei fatti ciò che conta sono i numeri.
Se, come mi capita molto spesso, fai anche tu parte di quella categoria di titolari che si sente realizzata ma, nella realtà, non ha fatturato adeguato (o magari dipende dal nero…), non ha un flusso di nuovi clienti, non ha liquidità perché se la brucia tutta per spese personali, stipendi, rate, leasing, prodotti e corsi di formazione, non si assegna uno stipendio importante a prescindere da eventuali utili di fine anno, è giunto il momento che tu APRA GLI OCCHI.
Aprire gli occhi significa comprendere la necessità di avere un Metodo che prenda il potenziale che già possiedi e lo trasformi in una piccola azienda di successo. Perché lo meriti e perché ne hai la possibilità!
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